Ecco perchè le femmine sono brave in italiano e i maschi in matematica

17 Marzo 2015
Aurora Scudieri
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femmine maschi matematicaTu sei sempre stata un asso in letteratura mentre tuo fratello era più portato per le materie scientifiche? Un classico. Ma perché è quasi sempre così. Dietro questo che è tutt’altro che un luogo comune, ci sarebbe una motivazione molto profonda, svelata dall’ultimo rapporto OCDE sulla disuguaglianza tra i sessi.

Le attitudini non hanno sesso” si legge nello studio dell’OCDE. L’Organizzazione infatti si focalizza sulle “disuguaglianze tra sessi nell’educazione”. Le femminucce si applicano di più ma tutto questo sforzo non viene ricompensato in età adulta. Dietro a questo paradosso ci sono le regole sociali alle quali si è quasi costretti a sottostare. Secondo l’ultimo rapporto Pisa 2012, i ragazzi non sono semplicemente “più portati” per le materie scientifiche. Il 14 % dei maschi di 15 anni infatti non raggiunge il livello di competenze richieste dallo studio (scrittura, matematica e scienze), ossia 5 punti in più delle femmine. Si trovano così, spesso, a lasciare la scuola precocemente, senza diplomarsi. I maschietti, inoltre, sono più portati a pensare che la scuola “sia una perdita di tempo”, e dedicano meno ore alla settimana ai compiti rispetto alle loro compagne di classe. Giocano di più ai videogiochi, mentre le ragazzine leggono anche “libri complessi”, “una base sulla quale si fondono tutti gli altri apprendimenti futuri”, sottolinea l’OCDE. Le ragazzine, inoltre, vengono sottovalutate nelle materie scientifiche quali matematica, fisica ed informatica: 14 % delle ragazze scelgono un liceo scientifico, contro il 39 % dei maschi. Questo fenomeno, oramai noto, è influenzato dagli stereotipi. L’OCDE punta il dito su un altro aspetto: le femminucce credono meno nelle proprie possibilità rispetto ai maschi e quindi faticano a risolvere un problema scientifico. Hanno “un forte sentimento di ansia difronte alla matematica”. La capacità di “pensare scientificamente” è meno sviluppata in loro. Le ragazzine, quindi, non accettano di poter sbagliare un risultato, temono gli errori e i fallimenti, “processo fondamentale per l’acquisizione delle competenze matematiche e scientifiche” rivela il rapporto.

In età adulta i maschi recuperano lo scarto delle materie letterarie. Nello studio, infatti, si vedono “differenze significative” in ambito di materie umanistiche, nella fascia 16-29 anni. La differenza si riduce a partire dai 30 anni, “Gli uomini diventano più bravi delle donne a usare le proprie competenze letterarie, quelle di scrittura e la risoluzione di problemi in ambito professionale”.

Nei paesi asiatici gli stereotipi sembrano meno diffusi che in occidente. Come dimostra lo studio, svolto a Hong Kong, Shanghai e Singapore, qui le femminucce hanno risultati simili agli uomini in matematica. A scuola spesso ottengono voti anche migliori dei compagni maschi, voti molto migliori di quelli delle alunne degli altri paesi dell’OCDE. “Degli sforzi fatti dai genitori, insegnanti, leader di opinione” nel cercare di allontanare gli stereotipi e non dare per scontato che se sei femmina andrai male in scienze, potrebbero fare la differenza, secondo il rapporto, che conclude che, quindi, le differenze non sono innate!

 

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