Reggae Music For Justice a Caserta con Earthwork Sound System

26 Marzo 2015
Marco Miggiano
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1618596_690615477649658_1471030918_nSabato 28 marzo, il sound system di Terra di Lavoro, l’Earthwork Sound System, monterà il suo impianto auto costruito per il terzo appuntamento della rassegna “Reggae Music For Justice”, un appuntamento che combina la musica reggae con l’anti razzismo. Ancora una volta, l’impianto verrà ospitato all’interno dei locali del C.S.A. Ex Canapificio di Caserta che ha aperto le proprie porte a questa nuova esperienza di proporre e far ascoltare musica roots e reggae.

Oltre ai padroni di casa e a tutta la grande famiglia dell’Earthwork Sound, ad alternarsi ai controlli ci saranno tre rappresentanti della cultura Sound System Roots Reggae e Dub italiana. Da Napoli arriva Bababoom Hi Fi Sound System, mentre sono due i progetti che provengono dalla Puglia, esattamente dalla provincia di Bari. Da Altamura Gianpy Sound System e da Ruvo Di Puglia Roots Reality Hi Fi accompagnato dalla splendida voce di Sis Jane Warriah. La serata sarà a sostegno del Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta; anche questa volta la musica indipendente diventa strumento per rivendicare diritti e dare voce ai migranti del territorio casertano.
Di seguito, parte del comunicato che invita alla serata.

Dall’inizio del 2015 sono già diverse centinaia i migranti morti mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo per arrivare sulle nostre coste, in fuga da guerre, soprusi e povertà. Un numero di vittime che tenderà a salire sempre di più anche a causa della decisione dell’Unione Europea di sostituire “Mare Nostrum” con “Triton”. Operazione che a differenza di “Mare Nostrum” si limita al pattugliamento delle acque internazionali con lo scopo principale di controllare la Fortezza Europea e non di salvare le vite umane, lasciandole morire assiderate come qualche settimana fa. Ma Mare Nostrum o Triton, a nostro avviso, non sono la soluzione al problema. Per fermare i trafficanti di uomini che gestiscono gli ingressi e le pericolose traversate servono leggi nuove e provvedimenti europei alternativi. Questa serata sarà, infatti, l’occasione per tornare a parlare della necessità di creare corridoi umanitari protetti e sicuri, che possano permettere a chi fugge dai conflitti di poter richiedere asilo senza dover rischiare la vita e canali di ingresso regolari per chi cerca lavoro oltre che ovviamente una nuova legge in materia di Immigrazione che porti finalmente alla cancellazione della Bossi-Fini”.

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