Gesù aveva un figlio: la scoperta di un geologo israeliano

13 Aprile 2015
Aurora Scudieri
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gesuPuoi crederci oppure no, puoi rimanere attaccato ai testi sacri, dubitare di nuove scoperte o semplicemente non avere una vera opinione in proposito. Sta di fatto che comunque, qualunque sia la tua posizione, questa notizia mette curiosità e interesse.

«Le prove vanno oltre quello che mi aspettavo», afferma il Dottor Aryeh Shirom, geologo israeliano al New York Times. «Credo di avere delle prove prove virtualmente inequivocabili». Grazie a delle sostanze geochimiche, infatti, lo studioso ha concluso che la tomba di Talpiot,  trovata ad est di Gerusalemme nel 1980, era quella di Gesù di Nazareth, di sua moglie Maria Maddalena e di suo figlio Judas. Delle conclusioni che si ritrovano nello studio precedente di James Cameron, rese note in un documentario del 2007. Questo negava la resurrezione del figlio di Dio, sottolineando come la tomba di famiglia era ancora piena e che il corpo di Gesù e della sua famiglia erano ancora all’interno. Conclusioni fondate soprattutto su incisioni e date. All’interno della tomba sarebbero stati ritrovati nove ossuari, sui quali sono state rinvenute delle iscrizioni recitanti le parole “Gesù figlio di Giuseppe”, “Maria” ed altri nomi associati al Nuovo Testamento.

Aryeh Shirom spiega di aver scoperto nuove cose sul decimo ossuario, trafugato dalla Tomba prima della sua scoperta. Una “bara” di marmo dalle dimensioni contenute acquistata da un collezionista israeliano nel 1970. L’ossario di Silwan, scoperto nel 2002 presenta una iscrizione in aramaico: «Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Gesù». Frase che aumenta, quindi, la probabilità che si trattasse realmente di una “tomba di famiglia”.

«Credo di avere dei dati davvero evidenti, e virtualmente inequivocabili, che questo ossuario abbia passato la maggior parte della sua esistenza nella Tomba di Talpiot» spiega lo studioso.

I test geochimici effettuati da Shimron sotto la supervisione delle autorità israeliane si sono basati sul presupposto che tutti gli ossuari presenti nella tomba fossero ricoperti dallo stesso strato di argilla, formato da sostanze minerali molto particolari.

Lo studioso ha svolto 150 test su vari campioni provenienti da 25 differenti ossuari trovando sull’ossuario perduto tracce di magnesio, ferro e silicio che sono perfettamente compatibili con quelle della “tomba di Gesù”.

Dichiarazioni che, è certo, accenderanno molte polemiche. Molti archeologi di Gerusalemme hanno già affermato di essere pronti a contrastare le scoperte appena lo studio verrà pubblicato.

 

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