I commenti on line più influenti delle campagne di prevenzione

15 Aprile 2015
Aurora Scudieri
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smartphone patologiaQuando abbiamo dei dubbi, quando ci interroghiamo sulla natura di alcuni sintomi, quando vogliamo capire come uscire da un brutto vizio, oramai, invece di rivolgerci ad un familiare o ad un medico specializzato andiamo on line. Su Internet si trova di tutto, pagine mediche, consigli, forum con commenti di persone qualcunque, senza alcun titolo di studio medico, ma che hanno vissuto esperienze simili alle nostre. I loro commenti, le loro parole, contano per noi oramai più di una campagna istituzionale o di un volantino che non ci trasmette nulla e sembra non capirci sul serio.

A dirlo è uno studio americano svolto da alcuni ricercatori in marketing dell’università di Washington e pubblicato nel Journal of Advertising. Ioannis Kareklas, Darrel Muehling e Weber TJ, tre specialisti di psicosociologia hanno voluto misurare l’impatto dei commenti che ritroviamo in articoli e riviste di medicina e sui social network in particolare focalizzandosi su un unico tema: quello della vaccinazione.

Per farlo gli specialisti hanno chiesto a 129 volontari di guardare due spot televisivi realizzati per l’occasione. Il primo era a favore del vaccino, realizzato dal centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e il secondo anti vaccini, realizzato dal consiglio americano per l’informazione (NVIC). La visualizzazione dei de filmati era seguita dalla lettura di alcuni commenti tratti da Internet, sia positivi che negativi. I partecipanti non ricevevano alcuna informazione sugli autori dei messaggi per evitare pregiudizi di genere.

I volontari hanno così successivamente risposto ad alcune domande sulle loro intenzioni e il loro giudizio on merito ai vaccini. Tutti hanno dato uguale peso agli spot trasmessi in TV e ai commenti tratti dal web. «Questo ci ha enormemente sorpreso», spiega Ioannis Kareklas, «Le persone si fidano dei commenti on line di persone sconosciute quanto di messaggi istituzionali emessi da organismi noti».

Successivamente i ricercatori hanno spiegato che i commenti venivano da studiosi di letteratura e da specialisti di medicima infettiva e vaccini. I commenti dei medici sono stati giudicati “più convincenti degli spot”. “Quando gli autori dei commenti su Internet sono considerati affidabili, hanno un impatto superiore dei video istituzionali emessi da organismi” sottolinea Ioannis Kareklas.

«I risultati del nostro studio spiegano i motivi dei movimenti anti-vaccini nonostante le campagne pubbliche a loro favore. Le persone danno spesso più valore al passaparola, compreso quello su Internet e social network, che alle informazioni date dalle campagne di sensibilizzazione o dai media specializzati in scienza e salute“, spiega Darrel Muehling.

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