Figli del baby boom con maggiore rischio di melanoma

20 Aprile 2015
Aurora Scudieri
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melanoma baby boomHanno più di 65 anni e hanno 10 volte in più il rischio di sviluppare un cancro alla pelle rispetto ai loro genitori. A dirlo è l’organismo inglese delle ricerche, Cancer Research UK.

Il numero di casi di melanoma diagnosticati nei neopensionati inglesi toccherebbe ogni anno i 5700 contro i 600 della metà degli anni 1970, si legge in un comunicato stampa diffuso dalla Cancer Research UK. Lo sviluppo dei melanomi si è quasi quadruplicato tra il 1980 e il 2012. Per le donne, nel 1980, c’erano 4 casi di melanoma cutaneo ogni 100 mila contro 11 nel 2012. Negli uomini la proporzione è passata da 2,5 per 100 mila a 10,8 nello stesso periodo considerato per il sesso femminile.

La generazione nata negli anni 1950 è particolarmente a rischio dato che esposta al periodo storico nel quale si sviluppa il turismo di massa, nasce la moda del bikini e iniziano le sedute di lampade abbronzanti. La pelle abbronzata inizia ad essere sengno di “salute economica”, perché significa che hai i mezzi per partire in vacanza. L’esposizione eccessiva ai raggi UV, inoltre favorisce notevolmente lo sviluppo di tumori della pelle, come noto da alcuni anni, ma non da molto. E’ solo intorno al 2000 infatti che si è iniziato a lavorare sulla prevenzione ottenendo una piccola diminuzione dei cancri cutanei tra il 2005 e il 2012.

La moda dell’abbronzatura ha spinto le persone ad utilizzare lampade ad UV che, sin dal 200, il Centro Internazionale di ricerca sul cancro considera una delle cause dell’aumento dei casi di tumore della pelle.

La prevenzione resta sempre e comunque la prima arma per combattere tutti i tipi di cancro e in particolare il melanoma. La prevenzione è importante soprattutto per neonati e bambini che sono di fatto i soggetti più vulnerabili. Protezione solare (creme, abiti coprenti, cappelli) nelle ore più calde della giornata a partire dal mese di maggio e fino a fine agosto sono quindi d’obbligo. Bastano due colpi di sole all’anno per triplicare infatti il rischio di sviluppare più tardi un melanoma, sottolinea la Cancer Research UK, “solo il fatto di avere una pelle un poco rossa è segno di un danno ai tessuti”.

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