Intervista a Palumbo Dj, entriamo nel suo mondo

20 Aprile 2015
Marco Miggiano
Per leggere questo articolo ti servono: 6minuti

8Iniziamo dal principio. Chi è Palumbo Dj, come è nato e come ha sviluppato il suo percorso artistico musicale.
Sarò molto breve e non mi dilungherò troppo sulla mia storia musicale, in quanto avrei bisogno di fiumi di inchiostro per poterlo fare in maniera completa, e pertanto cercherò di farne una breve sintesi. Greg Palumbo aka Palumbo Dj, (classe 1971) è un musicista, producer, vocalist e dj italiano. Le mie creazioni musicali spaziano dalla musica techno all’elettronica nuda e cruda. I miei primi esordi nel mondo della musica sono datati 1993, anno in cui iniziai a muovere i primi passi nel mondo del blues e del rock. Ho iniziato come chitarrista, cantante e frontman di molti gruppi musicali della scena funky-rock napoletana. Inizialmente ho suonato e cantato musica blues, rock e grunge, quest’ultima ha segnato la parte iniziale e fondamentale della mia vita artistica. Negli anni successivi, anche grazie ad incontri con ottimi musicisti, sono entrato nel magico mondo del funky continuando poi successivamente con l’acid jazz, poco capita a dire il vero nel panorama musicale napoletano ed italiano in genere. Nel 2006 formo il gruppo dei Mercurio, insieme ad Alfunk, dove ho iniziato una produzione di musica dance, che mi porterà nel 2013 a presentare alla stampa italiana ed europea, il primo singolo Lady StarLight, edito e pubblicato dall’etichetta discografica indipendente Cibi Caldi Records. Contemporaneamente al progetto Mercurio, mi sono dedicato alla consolle in diversi locali alternativi e club napoletani. Mi sono esibito in consolle, al Mono Club di Caserta, suonando anche come ospite al Festival Internazionale “Leuciana Festival” di Caserta. Alla fine del 2013 decido di intraprendere un percorso molto intimista, da solista, come produttore di musica techno ed elettronica, nasce così il progetto Palumbo Dj. La mia tecnica si compone di electro-beat, bass-heavy, groove, e principalmente techno, con sonorità che mixano dalla space rock music fino alla elettronica più spinta; sviluppando un sound tutto mio e con un suo “carattere”. Nel 2014, partecipo e vinco, un remix contest internazionale dell’etichetta discografica francese Icon Records France (Universal Music), al quale partecipano migliaia di producers e djs da tutto il mondo, su un brano dell’artista NYLS, dal titolo “Dont Fucking Kill My Beat Bitch!”. Il remix, è stato pubblicato in tutto il globo, su i-Tunes il 27 settembre 2014 dalla stessa Icon Records France (Universal Music). Certo una major mi ha scelto come remixer per uno dei suoi maggiori artisti internazionali e questo mi fa tanto onore, ma niente grilli per la testa, piedi per terra e guardo avanti, questo è solo l’inizio.

Questo è un periodo importante per te, perché il prossimo 22 aprile uscirà il tuo primo disco, dal titolo “ONE”, un album che segna un nuovo inizio e un punto di svolta. Raccontaci un po’ come nasce e cosa significa per te questo lavoro.
Si, dopo circa un anno di duro lavoro, tra la sala creative-mixing e lo studio di mastering, l’album ONE rappresenta una vera svolta nella mia vita artistica. È il “primogenito”, una produzione tutta mia dove esprimo la mia techno, la mia energia ed il flusso musicale che in questo periodo mi attraversa. Le sonorità di “ONE” ripercorrono tutta la mia storia musicale, dove ho ricercato un sound potente ed aggressivo, dove i groove, i sinth e la mia tecnica, riportano ad un tipo di musica primordiale, fatta di energia allo stato puro. L’album ONE è il mio punto di partenza ed è ciò che io penso davvero della techno, ovvero una musica evocativa, primordiale, ipnotica, senza un limite ben preciso, impalpabile, appunto proprio come la vera arte non imbrigliabile, la musica.
ONE è un lavoro che nasce da un’idea di creare in maniera spontanea, una techno che non sia solo fatta di casse martellanti o bassi che ti stordiscono e basta, ma di una techno music suonata che abbia in sé delle note, e come dico io “degli accordi diesis che ti staccano il cuore dal petto”, una musicalità fatta di bassi e rullanti anche old style, chitarre che si fondono con sintetizzatori e voci, che vengono dal futuro, che ti portano a viaggiare, che ti accompagnano nel mondo della musica techno. O forse ho solo captato rumori dallo spazio e non me ne sono accorto ed ho prodotto ONE.

Per meglio inquadrare il tuo panorama musicale, anche se è difficile categorizzare l’arte e la musica in generale, quali sono gli artisti da cui hai tratto maggiore ispirazione, se ce ne sono, o altrimenti chi ami ascoltare?
Colui che prima di tutti mi fece capire che la musica è senza tempo ne spazio è stato Robert Johnson, una vera leggenda della musica blues ed uno dei musicisti più importanti enigmatici e con una storia oscura del ventesimo secolo. Sentire la sua chitarra e la sua voce, è come ascoltare il futuro che ti attraversa da parte a parte, eppure è morto nel 1938, alla giovane età di soli 27 anni. Continuando il mio racconto di quali siano le mie ispirazioni artistiche, nomino il sommo Prince dal quale ho capito che non esiste un limite alla genialità, lui è il genio della musica ed il suo sound è per me come l’emoglobina per il mio sangue. Syd Barrett, e morto lui i Pink Floyd hanno smesso di esistere. Jeff Buckley, un solo disco, ma che rappresenta un pezzo di storia della musica. Ed infine David Bowie, una vera fortuna per la musica averlo incontrato. Ecco questi sono coloro, che mi hanno dato più emozioni, ma restano comunque emozioni legate sempre ad altri. Ecco perché penso che ognuno di noi debba farsi carpire, rapire, emozionare da quello che ha dentro, nella propria anima. Ciò che mi fa creare, la mia musica, non è ascoltare gli altri, ma ascoltare quello che ho dentro di me.

Come corollario alla tua attività di producer e dj, hai anche un canale youtube dove carichi dei video tutorial in cui dimostri come si utilizzano certi programmi musicali. Come ti è venuta quest’idea? Hai in mente qualche altra produzione video?
L’idea mi è venuta perché purtroppo certi programmi per creare musica elettronica sono “relegati” a pochi eletti e peraltro i video tutorials presenti in rete sono tutti in lingua inglese o altra. Per cui ho pensato di mettere a disposizione la mia abilità nell’utilizzo di tali programmi, facendolo in lingua italiana, in maniera semplice ed elementare quanto più possibile, in modo da allargare la fascia di utenza anche ai meno esperti o a chi da poco si sta affacciando sul mondo della musica elettronica. Io penso che la musica la creatività e la tecnologia siano un bene di tutti. Adesso sto realizzando altre video-lezioni e fra non molto saranno in rete anche dei video inerenti delle mia esibizioni live “in studio”.

C’è una grossa polemica intorno al dj, perché molti ritengono, infatti, che la maggior parte di loro non “suona” nel senso letterale del termine ma si limita a “passare” musica composta da qualcun’altro. Tu come ti poni a riguardo, partendo dalla premessa che tu appunto nasci come musicista e componi la tua musica ma hai anche prodotto remix di altri tanti artisti internazionali?
Certo questa è una vecchia questione. Penso che un buon dj/selector anche passando pezzi di altri artisti, proprio perché non è un produttore, ma dj e basta, possa assolutamente dare emozioni alla pari di un producer/dj, ad un pubblico che balla e si muove in un dance-floor. Sta alla sua abilità di selector, capire i momenti che il pubblico ti chiede. In definitiva un bravo dj può non essere un bravo producer, e viceversa.

L'AUTORE
SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI