Colombia, iglo costruiti con pneumatici usati

2 Maggio 2015
Aurora Scudieri
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Riciclare, riutilizzare, sfruttare materiali inutilizzabili. Questa l’idea di Alexandra Posada, militante ecologista, che ha deciso di organizzare un progetto ambizioso: costruire delle case, nella località di Choachi, ad una quarantina di chilometri dalla capitale, con vecchi pneumatici.
Per trasformare i pneumatici in blocchi compatti, di circa 200-300 kg, li ha riempiti di terra, trasformandoli così in veri e propri mattoni da costruzione.
Anche delle spranghe di ferro sono state utilizzate per essere inserite tra i pneumatici di diverse grandezze. E anche il tetto è interamente fatto di “tegole” in pneumatici.
I soffitti di queste bizzarre case sono di cemento per le camere e la cucina e in legno per la sala da pranzo, ma solo per gusto estetico.

Questo interessante e alternativo utilizzo è molto importante per l’ambiente, dato che i colombiati ogni anno buttano via circa 5,3 milioni di pneumatici, ossia quasi 100 mila tonnellate di caoutchouc, che rimangono nella natura e tra le strade della città, abbandonati.
La tecnica utilizzata sfrutta la flessibilità del caoutchouc e permette alle abitazioni, costruite ai piedi di una collina, nella zona delle Ande, di sopravvivere anche alle scosse di terremoto, molto presenti nella regione.

A vederli sembrano proprio degli iglo, dotati di un ottimo isolamento termico e resistenti ai sismi.
“I pneumatici vecchi mi vengono regalati dato che sbarazzarsene qui è un problema enorme, e ci mettono migliaia di anni a decomporsi” spiega Alexandra Posada, 35enne ecologista, che supervisiona i lavori. “Utilizzati per costruire diventano dei mattori virtualmente eterni”.

Una svolta per il territorio colombiano, dato che spesso, i pneumatici abbandonati per le strade, danno vita ad enormi incendi e sono causa di inquinamento a Bogota, una megalopoli da oltre 7 milioni di abitanti che sopravvive sotto una cappa di smog.
Dopo la loro vita i pneumatici vengono buttati via. E’ una situazione estremamente grave per lo spazio pubblico, l’ambiente e il paesaggio” afferma Franciso Gomez, che si occupa del caso presso il Ministero dell’Ambiente.
In Colombia i produttori e importatori di pneumatici, infatti, non sono obbligati a riciclarne una parte e le società locali che si occupano di pulizia delle strade e di ritiro della pattumiera, non hanno obbligo di ritirarli, dato che questi vengono considerati come “rifiuti speciali”.

La gestione di questo problema è quindi molto debole” spiega Gomez.
Fino ad oggi 9.000 pneumatici sono già stati utilizzati per mura, tegole, terrazze, scale di questi iglo a Choachi. Ma non solo. Nelle camere da letto le vecchie bottiglie diventano lampadari, altre, riempite di terra, vengono usate per la parte dei sanitari.
Sono case fatte con materiale riciclato, ma sono belle, areate, con moltissima luce” conclude Posada.

 

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