Genitori iscritti alla facoltà dei figli per sostenerli agli esami

7 Maggio 2015
Redazione YOUng
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genitori univ

Esami? La sola menzione di questo termine scatena la mobilitazione generale in alcune famiglie. Genitori che non esitano a ridurre il loro orario di lavoro e iscriversi all’università per frequentare le stesse classi dei loro figli pur di aiutarli.

Il passaggio all’età adulta di un figlio può scatenare in alcuni genitori complessi di impotenza, fenomeno reso più evidente dal digital divide. Questo li spingerebbe a iscriversi all’università anche dopo i 50 anni pur di restargli accanto e mantenere l’illusione di essere loro indispensabili. E’ il caso di molte madri che scelgono di intraprendere la stessa carriera universitaria dei figli.

Ai corsi al mattino e al lavoro al pomeriggio, per poter poi condividere le nuove nozioni, con il figliolo. Il blog di Figaro ne riporta alcuni esempi:

« Quando frequentai Medicina, a 20 anni, ero molto brava, ora ho spesso anche cattivi voti, è diventato tutto più difficile» confessa una mamma, Caroline, iscritta a Diritto dopo l’insuccesso del primo anno del figlio maschio. Ma i suoi risultati contano poco, l’unica cosa che conta è sostenere  l’esame lo stesso giorno di suo figlio Andrea, e gioire nel vederlo superare l’ostacolo.

Tutto inizia, confessa un’altra mamma, Sophie, quando ti rendi conto di non poter aiutare tua figlia come vorresti, decidi allora di ritornare a studiare con e per lei. I numeri degli iscritti over 50 all’Università Paris-Dauphine parlano chiaro, con una crescita del 20% all’anno. E non si tratta più solo di individui che intendono perseguire la formazione continua o tornare a studiare: tanta parte di questi sono genitori che corrono in soccorso di figli scansafatiche o che hanno scelto un percorso accademico non adatto alle loro potenzialità.

Era importante per dimostrare a mia figlia che non ero interessata solo al voto ma alla scelta di studi che aveva fatto» confessa un’altra mamma che aggiunge « Venticinque anni dopo che ho lasciato gli studi e l’ingresso di Internet mi hanno reso quasi ignorante. Era difficile per me di aiutare i miei figli, ora riesco a farlo. Studiare insieme facilita il dialogo e ci rende più complici. Non sono più solo mamma ma anche compagna di scuola

Naturalmente questa scelta implica anche il poterselo permettere economicamente. Potersi permettere di scegliere un part time o addirittura di lasciare il proprio lavoro e in più sostenere tasse universitarie doppie. Se l’intenzione è buona, le conseguenze possono essere pessime, avverte Genevieve Djénati, psicologa clinica e psicoterapeuta per famiglie:

Questo  tipo di scelte non sono mai prive di conseguenze.  Pur rappresentando un ovvio sostegno momentaneo può rendere infelici entrambi. Il figlio perde la voglia di raggiungere con successo qualsivoglia obiettivo perché il merito di un eventuale successo dovrà essere condiviso con una madre che si improvvisa il loro life coach

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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