Sospesa da scuola per una gonna…troppo lunga

12 Maggio 2015
Aurora Scudieri
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gonna francia allievaUn tempo ti cacciavano se ti presentavi a scuola con una minigonna, sconcia, che mostrasse anche parte del lato B. Oggi, invece, sembra più grave coprirsi che scoprirsi, perché questo “metterebbe in mostra” segni religiosi, non accettati dalla comunità e dagli altri studenti.

E’ successo a Sarah K., 15 anni, allieva della 3a in una scuola francese di Reims.

#JePorteMaJupeCommeJeVeux.

E’ questo l’hashtag che da qualche giorno scuote i profili Twitter francesi, e non solo. E’ partito tutto quando la piccola Sarah, nonostante ogni mattina, prima di entrare a scuola, metta via il velo che le copre la testa, come vuole la legge francese, è stata sospesa da scuola per aver indossato una gonna nera troppo lunga, secondo la direzione.

Questa la versione della ragazza, raccontata sul giornale L’Ardennais. «Questa gonna non ha davvero nulla di particolare, è semplicissima, non ha segni di ostentazione, né segni religiosi», si è difesa l’alunna. Ma il 16 aprile non la lasciano entrare a scuola e suo padre non accetta il fatto che debba cambiarsi per entrare, dato che trova la motivazione « inammissibile ». Qualche giorno dopo la ragazzina si presenta a scuola con lo stesso abito e l’ingresso le viene nuovamente negato.

Il preside della scuola Reims decide di rendere nota la sua versione in un comunicato stampa, spiegando che la lunga gonna non sarebbe l’unico motivo della discordia. « Nella nostra accademia il personale chiede agli alunni di portare abiti rispettosi, con principi di laicità verso l’istituto (…) Quando si tratta di azioni di rivendicazione degli alunni, che avvengono inseguito ad incidenti, ad esempio collegati al fatto che la giovane indossasse il velo, il valore laico della scuola deve essere protetto ». Il preside precisa che « se alcuni alunni sono stati invitati a cambiare atteggiamento e abbigliamento, nessuno è però stato sospeso ».

Ma la lettera inviata ai genitori dal responsabile della scuola, Maryse Dubois, sembra essere diversa: « Vostra figlia non è stata accettata in classe perché indossava segni che ostentavano l’appartenenza religiosa. La legge sulla laiccità della scuola nega di indossare segni o tenute con le quali gli alunni ostentino una appartenenza religiosa. Venerdì mattina è arrivata con una nuova gonna dal carattere religioso manifesto». Ma la missiva minaccia anche una esclusione definitiva della allieva : « Vi prego di modificare l’abbigliamento di vostra figlia se volete che continui a venire a scuola qui (…). Se proseguirà a vestirsi in questo modo il suo ingresso in classe verrà vietato »

Su Twitter sono così apparse moltissime foto di persone famose con « abiti provocanti ». La legge francese vieta segni religiosi manifesti, ma come il velo, la kippa, il turbante sikh o croci molto visibili. Mai prima, in Francia, ci si era attaccati ad una gonna.

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