Chi dorme poco ha alte probabilità di diventare obeso

16 Maggio 2015
Aurora Scudieri
Per leggere questo articolo ti servono: 2minuti

obesi insonniaL’obesità inizia a letto e non a tavola come si potrebbe pensare. A curare questa grave malattia dell’alimentazione, quindi, presto non potrebbero essere solo i nutrizionisti ma anche gli specialisti del sonno.
Una donna su cinque e un uomo su sette soffrono di insonnia e fare una siesta a metà giornata è sempre molto difficile, tra lavoro, figli e impegni del quotidiano.
Ma questa carenza di sonno non porta con se solo stress e nervosismo, bensì anche un rischio di soffrire di obesità che aumenta del 34 % nelle donne e del 50 % negli uomini.

Questi i risultati di uno studio svolto dall’Istituto francese del sonno (INSV) con il sostegno della MGEN.
Questa ricerca, infatti, si è sposata con un’altra, svolta da NutriNet Santé, che, da oramai cinque anni, raccoglie regolarmente le informazioni sulla vita di migliaia di volontari per comprendere meglio il collegamento tra nutrizione e salute.
L’obbiettivo è quello di arrivare a studiare 500.000 persone.

Al momento ci sono già 158.255 persone incluse nello studio di NutriNet e 49 086 hanno partecipato allo studio Sonno e nutrizione”, spiega Serge Hercberg, di NutriNet. Ad essere rappresentate sono soprattutto le donne (37.846) in tutte le fascie di età, a partire dai 18 anni.
Le 35-54 enni sono 22 % a confessare problemi di insonnia, mentre la percentuale cala al 16 % prima dei 35 anni e dopo i 64 anni.
L’insonnia è più presente tra le donne rispetto agli uomini: 22 % contro 14 %. Ma gli uomini riescono più spesso a fare una siesta di metà giornata rispetto alle signore.

La siesta non è solo un capriccio, ma molto raccomandata, come ha dimostrato recentemente il neuropsichiatra Brice Faraut, secondo il quale 30 sono sufficienti per controbilanciale lo «stress neuroendocrino» generato dall’assenza di sonno.
La sonnolenza durante il giorno, secondo lo studio, tocca soprattutto i più giovani, con meno di 35 anni, uno su tre, contro uno su cinque dei oltre 65 anni.

Nello studio, il tempo medio di sonno durante la settimana è di 6 h 48 minuti. Insufficiente. “Oltre il 30 % della popolazione dorme meno di sei ore, proporzione che tocca il 50 % tra chi lavora” spiega Damien Léger, presidente dell’INSV.

Gli orari di lavoro sono infatti citati come il primo problema che limita il sonno, prima del chiasso, che proviene dai mezzi di trasporto, dai vicini e dal telefono o Internet. La luce esterna viene anche menzionata spesso, seguita dallo stress e dai cattivi pensieri.

“Lo studio INSV/MGEN mette in relazione insonnia e obesità” spiega il dottor Hercberg.Le donne obese aumentano del 43 % il rischio di soffrire di obesità rispetto alle altre”, negli uomini, invece, mancano statistiche rilevanti.

Se consideriamo il tempo totale passato a letto, l’obesità riguarda chi dorme poco, ossia meno di sei ore a notte, rispetto a chi riesce ad arrivare a otto.
Un fenomeno, questo, osservato in entrambi i sessi. “Si tratta di un meccanismo biologico, che fa sì che l’assenza di sonno porta a prendere peso” commenta il dottor Léger.
L’assenza di sonno danneggia la secrezione degli ormoni che regolano anche la fame e il metabolismo.

 

 

SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI