Uno studente su quattro fuma le canne

27 Maggio 2015
Aurora Scudieri
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SPAIN-CANNABIS-CANUTOLibri, ricerche on line e…canne. Questi gli “indispensabili” per uno studente di oggi.

Secondo una ricerca svolta dall’assicurazione per studenti, Smerep i ragazzi hanno molti comportamenti a rischio, come il consumo di tabacco e di sostanze stupefacenti. La conclusione è la seguente: gli studenti fumano molto, e non solo sigarette.

Realizzato dall’istituto francese Harris Interactive su 1200 studenti, lo studio dimostra che questi sono molto propensi al consumo di sigarette e di cannabis. Per quanto riguarda il tabacco «36% degli studenti sono fumatori o ex fumatori, dei quali 28% quotidiani o occasionali». E sono «circa uno su quattro» a fumare quotidianamente o occasionalmente cannabis.

Sono risultati che combaciano con quelli svolti ad aprile dall’Osservatorio francese sulle droghe e le tossicodipendenze, secondo il quale, a 17 anni 47,8% degli adolescenti francesi ha già sperimentato la cannabis e 68,4% il tabacco. La Smerep sottolinea inoltre che «21% dei 16-20 anni hanno già consumato cannabis». La sostanza arriva in 3a posizione nella «top 3 dei prodotti eccitanti consumati», dopo la caffeina e gli integratori vitaminici.

Lo studio della Smerep mostra come i giovani diano anche una motivazione al proprio consumo: oltre il 60% degli studenti che fuma cannabis lo fa per «rilassarsi o come antistress». Oltre il 50% spiega di fumare cannabis per «dimenticare i problemi». Infine, ancora più preoccupante, l’imitazione sarebbe all’origine di oltre il 50% dei fumatori che confessa di «fare come gli altri».

Per quanto riguarda il fumo di tabacco, lo studio della Smerep mostra che le campagne di prevenzione hanno poco effetto sugli studenti.

Secondo i risultati essi «non considerano» le incitazioni per smettere di fumare, come l’aumento dei prezzi o le campagne pubblicitarie considerate non essere «un fattore determinante per smettere di fumare». Sempre meno, inoltre, quelli che passano alla sigaretta elettronica. Se nel precedente studio il 27% la considerava «meglio del tabacco» ora la percentuale non supera il 16%

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