Genitori troppo severi, bambini più golosi

28 Maggio 2015
Aurora Scudieri
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bambini ciboUtilizzare il cibo come ricompensa o controllare l’alimentazione del proprio figlio per ragioni di salute potrebbe essere controproduttivo.

Se prendi un buon voto ti regalo le caramelle”, “se non la smetti di fare i capricci oggi non hai il dolcino”, “niente latticini, niente glutine e niente insaccati per mio figlio”: spesso i genitori gestiscono male l’alimentazione del proprio figlio, pensando che così facendo insegneranno loro a mangiare correttamente.

Eppure, tre ricercatori inglesi hanno proposto a 35 coppie mamma-figlio un esperimento, riportato poi sul The American Journal of Clinical Nutrition.

Le madri sono state intervistate quando il proprio figlio aveva tra i 3 e i 5 anni, sulle loro abitudini ed educazione alimentare: alcune madri assegnavano ai figli regimi molto severi, precisi e usavano il cibo come premio e ricompensa. Altre invece lo vivevano sempre come un momento di gioia e nutrimento, senza obblighi e strane associazioni.

Due anni più tardi, ritornate in sede di studio, dopo una colazione abbondante, i bambini di 5-7 anni si sono visti promettere un gioco se avessero colorato un disegno rispettando regole ben precise. Sono stati subito dopo divisi in due gruppi distinti.

Il primo gruppo ha avuto un ‘fuori programma’, mancava la matita viola . Il bambino si trovava dunque a dover affrontare un fallimento. “Non hai finito il disegno, quindi non avrai il tuo gioco, intanto puoi giocare con altro o sgranocchiare qualcosa”. Sul tavolino della stanza: patatine fritte, torte, cioccolata, pane, carote e uva.

I piccoli di 5-7 anni del primo gruppo, privati del gioco hanno mangiato cose più caloriche, assumendo 512 chilocalorie. Il cibo è diventato per loro dunque un antistress.

Il secondo gruppo, invece, aveva la matita viola e quindi era riuscito a concludere il disegno, consumando, nell’attesa del premio, meno di 142 kcal.

Riassumendo:

“I bambini hanno la tendenza di buttarsi su cibo spazzatura quando non sono felici, precisano i ricercatori “la sovralimentazione emotiva è una risposta allo stress, ed è anormale”.

Ma l’esperimento mostrava anche come i bambini del gruppo privato del premio che subivano il controllo sul cibo dei genitori consumavano più calorie rispetto agli altri. Secondo i ricercatori “i bambini crescono così con dei complessi. Regalare una caramella come ricompensa insegnerebbe ai bambini che il cibo è una cosa da concedersi solo se meritevoli. Obbligarli a finire quello che hanno del piatto? Li renderebbe incapaci di sentire la sazietà”.

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