“Sono sempre i migliori ad andarsene” sembra essere una affermazione falsa. Secondo uno studio realizzato nelle persone che soffrono di problemi al cuore, infatti, lo spirito positivo fa bene e soprattutto fa vivere più a lungo
Il dottor Paul Mills e i suoi colleghi dell’Università della California, a San Diego, hanno infatti analizzato i livelli di gratitudine in un gruppo di 186 malati, e il loro benessere spirituale, il sonno, l’umore e la stanchezza.
L’età media del gruppo era di 66 anni e mezzo e l’insufficienza cardiaca ancora ai primi stadi, con ipertrofia ventricolare, ma pochi o nessun sintomo.
I partecipanti dovevano rispondere ad un questionario orientato alla valutazione del sentimento di riconoscenza (GQ-6) con domande quali «Ho diverse ragioni per essere riconoscente alla vita», «Sono riconoscente verso moltissime persone», o ancora «Invecchiando apprezzo maggiormente le persone, gli eventi e le situazioni che fanno parte della mia vita».
I risultati dimostravano che chi provava maggiore gratitudine avevano condizioni fisiche migliori.
«Le persone riconoscenti», spiega Rébecca Shankland, dell’Università Grenoble-Chambéry. «Hanno una idea migliore della società che li circonda e della propria condizione di vita. La gratitudine riduce la tendenza al materialismo e aumenta l’empatia il che migliora le relazioni», aggiunge la psicologa.
Secondo i ricercatori americani, una delle spiegazione dei benefici della gratitudine sulla salute viene dalla percezione positiva degli eventi del quotidiano. La gratitudine è anche uno dei parametri che attenua i sintomi di stress post traumatico, in uno studio svolto sui poliziotti della Luisiana, dopo l’ uragano Katrina del 2005, uno dei più violenti degli Stati Uniti.