Giovani preferiscono essere 'mal accompagnati' piuttosto che soli

31 Maggio 2015
Redazione YOUng
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exMeglio soli che mal accompagnati? Un proverbio al quale i giovani di oggi non credono più. I ventenni di oggi temono la solitudine e pur di non restare soli si accontentano.

Secondo una inchiesta svolta da Ifop (Institut français d’opinion publique) il 60% dei ragazzi tra 18 e 24 anni si dichiarano “accoppiati”. Eppure la percentuale di quelli che si dicono “innamorati” è quasi dimezzata. Molti infatti, nel rispondere alle domande dell’inchiesta, confessano di “stare insieme per non restare da soli”.

Vanno a guardare i grandi film d’amore al cinema, leggono storie di passione ma non le vivono. L’età in cui il cuore dovrebbe sempre vincere sulla testa si sta trasformando. “La sessualità è cambiata molto negli ultimi anni e il rapporto intimo è differente – spiega Elodie Cingal, psicolerapeuta che ha partecipato all’inchiesta I giovani non si fanno problemi ad avere rapporti sessuali senza amore”. L’importanza data ai rapporti sessuali e ai sentimenti è praticamente la stessa.

Molti giovani scelgono di restare in una relazione imperfetta per sentirsi al sicuro. Secondo uno studio svolto dal centro francese TNS Sofres ((Société française d’enquêtes par sondages),più di un terzo dei giovani con più di 25 anni dice di soffrire di solitudine.

Abitudine, paura o l’impressione di non meritare di meglio: questi i motivi principali per cui i giovani decidono di restare in una coppia che non li rende davvero felici. “Alle volte il bisogno di creare dei legami è collegato a quello di non averne avuti di solidi durante l’infanzia” prosegue Elodie Cingal. Il sentimento che unisce queste coppie è simile a quello che si instaura tra una sorella ed un fratello, spiega la psicoterapeuta. “E’ una generazione che ha vissuto i divorzi di massa. Questi giovani hanno subito un fallimento famigliare, hanno quindi una idea sbagliata dell’amore”.

“Credono – prosegue l’esperta – che restare in coppia li renderà meno tristi di stare da soli e, spesso, non hanno il coraggio di lasciare”. Seguono, così, matrimoni tristi, figli depressi e divorzi che arrivano in tarda età, quando finalmente si trova il coraggio di cambiare…ma forse è già molto tardi.

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La redazione di YOUng
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