Perché Internet ama i gattini?
Internet è un grosso parco virtuale pieno di gatti. Che sia su YouTube, o Facebook o Twitter, i gattini sono sempre lì in agguato come se quello fosse esattamente il loro posto. Ma nessuno è mai stato in grado di trovare una risposta adeguata alla domanda: perché? Perché ci sono così tanti gatti su internet?
Il problema è che ci si sta ponendo la domanda sbagliata. Non ci si dovrebbe chiedere “perché i gatti?”, ma “perché non i cani?” La verità è che i cani stanno tentando di sfondare lo schermo, ma non ci riescono in alcun modo. Quando un cane esce da una scatola o si nasconde sotto il piumone o indossa un cappello buffo, è perché sta disperatamente provando di impressionarvi, cercando di trasformare la vostra approvazione verso un suo gesto in uno scatto memorabile da condividere sui social. Quando un gatto fa una di queste cose, lo fa perché è la cosa giusta da fare in quel momento. E’ una cosa fresca, senza sforzo, priva di qualsiasi preoccupazione per quello potrebbe accadere dopo: è arte.
Questa, in ogni caso, è solo una delle tante teorie sul perché i contenuti relativi ai gatti sembrano andare sempre di moda. Dopo aver guardato i dati, i quali ci rivelano che i lettori cercano tante cose sui cani, quante ne vengono cercate relativamente ai gatti, la teoria che più sembra avvicinarsi alla realtà è quella secondo cui i giornalisti che scrivono dei “gattini virali” stanno inconsciamente alimentando il fenomeno, amplificandolo più di quanto non meriti. Non esiste in realtà una buona ragione per cui i gatti dovrebbero meritare più attenzione dei cani, o di qualsiasi altro animale (i bradipi, ad esempio, hanno avuto un anno di enorme escalation on-line nel 2013). Ma la macchina della propaganda dei gatti è spietatamente efficace e il supporto dato dalla presenza degli animali online è quasi completamente sotto il dominio della potente lobby dei gatti.