La cioccolata aiuta a perdere peso: l'inganno di un giornalista ai colleghi

12 Giugno 2015
Aurora Scudieri
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cioccolata dimagrireChi, questa primavera, aveva letto l’articolo pubblicato sulla rivista International Archives of Medicine, nel quale si affermava che la cioccolata aiuta a dimagrire, forse aveva subito pensato ad uno scherzo o ad una notizia falsa spacciata per vera per vendere più copie.

Ma la speranza è l’ultima a morire e, dopo che la notizia era stata ripresa da tantissimi giornali, tutti avevamo iniziato a sperarci…fino ad oggi.

In lungo articolo, il giornalista John Bohannon confessa di esserci lui dietro a Johannes Bohannon, direttore della ricerca svolta dall’Istituto of Diet and Health e che ricerca e conclusioni in realtà sono un ‘bidone’.

Pubblicata sulla rivista tedesca Bild, la notizia ha avuto subito un enorme eco mediatico, in tv, radio e giornali. Il giornalista, trasformato in un falso dietologo, non avrebbe mai pensato che il suo esperimento riuscisse tanto bene, convinto che i media avrebbero quantomeno verificato le informazioni prima di pubblicarle o che almeno avrebbero cercato su Google il nome Johannes Bohannon.

Sulle pagine del Washington Post, Bohannon ha spiegato la sua idea, ricordando che, oltre che sul nome, non ha mai mentito: i dati forniti erano reali, e anche le conclusioni. Il giornalista voleva, in primo luogo, mostrare i problemi di studi di questi tipo, definiti come «underpowered» dalla comunità scientifica rinomata, dato che l’assenza di dati favorisce conclusioni azzardate, piuttosto che vere e proprie scoperte.

Il pericolo di questa pseudoscienza è che si diffonde velocemente tra il grande pubblico, che vi crederà ad occhi chiusi.
Ma di chi è la colpa? «Di giornalisti ed editori…le persone che seguono i dibattiti di scienza devono trattare i casi di scienza (…). Se parli di una rivista scientifica è fondamentale che tu la legga prima di parlarne», spiega Bohannon.

La tecnica utilizzata da Bohannon non piacerà certamente a tutti, ma una cosa è sicura: ha dimostrato una superficialità e una assenza di professionalità nel mondo giornalistico.

 

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