La cirrosi epatica ha varie cause, nei paesi industrializzati il consumo di alcol e l’epatite C sono le cause più comuni. Anche l’obesità sta diventando una causa comune di danni epatici
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Epatopatia steatosica non alcolica: il grasso si accumula nel fegato fino a causare cirrosi. Associata all’obesità, al diabete, alla malnutrizione proteica, alla malattia coronarica, e ai farmaci corticosteroidi.
Dal 30 al 50 % degli adulti americani avrebbe un fegato troppo grasso. In termini medici questo fattore si chiama NAFLD («non-alcoholic fatty liver disease»),che, se si trasforma in infiammazione e raggiunge le cellule epatiche può diventare cirrosi. Dato ancor più sconcertante se si calcola la sempre maggiore incidenza di casi fra gli adolescenti.
Chi ne è affetto presenta “le stesse lesioni al fegato di chi ha una epatite alcolica,anche in caso di individui completamente astemi ” precisa il dottor Lawrence Serfaty, epatologo e coordinatore di un simposio sull’argomento previsto a Parigi per il prossimo 25 giugno.
La NASH può condurre ad una fibrosi, che si può evolvere in cirrosi e poi in cancro: “abbiamo moltissimi esempi di pazienti che non bevono neppure una goccia di alcol, che non hanno mai avuto una epatite virale, e si vedono diagnosticare una cirrosi per il solo motivo che bevono diverse bibite gassate al giorno” .
Principale responsabile: “la nostra alimentazione, troppo ricca di grassi, tossici per le cellule epatiche”, il consumo smisurato di grassi o zuccheri additivi ma anche il fruttosio artificiale, utilizzato nelle bibite, nelle salse e nel pane dei fast food per dare più sapore a cibi e bevande, è direttamente responsabile di un metabolismo alterato del fegato
Uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori americani e pubblicato ad inizio giugno sul Journal of Hepatology, svolto su 2 634 pazienti, mostra come le persone che bevono quotidianamente bibite zuccherate hanno il 55 % di rischi in più di sviluppare una cirrosi epatica. Un astro studio americano chiedeva ad alcuni studenti di mangiare al fast-food due volte al giorno: “in due settimane la loro transaminasi erano aumentate” .
In Italia ne soffre il 40 per cento della popolazione. Per fortuna solo il 10-15% per cento della popolazione colpita evolve verso una forma cronica. Alimentazione equilibrata e povera di grassi e un’attività fisica regolare sono i migliori alleati del tuo fegato.