YOUng Storia: La Comune di Parigi – Terza parte
Prima parte
Seconda parte
«Basta con il militarismo! Basta con gli stati maggiori gallonati e decorati! Largo al popolo e a coloro che combattono a braccia e mani nude! E’ finalmente scoccata l’ora della guerra rivoluzionaria … Il popolo non capisce nulla di tattiche e manovre militari. Ma quando ha un fucile in mano, e il selciato sotto ai piedi, allora non ha di che temere alcuno stratega della scuola monarchica».
Le barricate sono l’arma naturale del popolo parigino. I comunardi resistono, ma l’avanzata governativa è inarrestabile; il 28 maggio i generali Vinoy e Ladmirault si impadroniscono della Roquette, che rilascia i suoi prigionieri. Il comandante Mac Mahon lancia un proclama ai comunardi che ancora resistono:
«Agli abitanti di Parigi. L’esercito francese è giunto a salvarvi. Parigi è libera! Alle quattro i nostri soldati hanno occupato l’ultima posizione degli insorti. Oggi la lotta è finita. Ordine, lavoro e sicurezza rinasceranno».
A fine giornata – in barba all’esito negativo dell’assedio – ci sono ancora delle barricate che non vogliono saperne di “essere liberate”: rue Ramponneau, rue du Fauburg, rue Oberkampf, rue Saint-Maur e rue Parmentier.
Un ruolo importante nel massacro che seguì dopo quel 28 aprile 1871, fu giocato dall’ostracismo: 400.000 denuncie, solo 20.000 di queste firmate. 40.000 persone arrestate, vengono poi fucilate arbitrariamente tutte le persone trovate in possesso di un’arma. Questa repressione ammanterà di infamia i conservatori francesi, i quali considerano i comunardi “plebaglia cosmopolita”.
E’ importante ricordare che la maggior parte dei parigini in armi erano federati della Guardia Nazionale, operai e artigiani. Per anni il movimento operaio e l’Internazionale socialista francese saranno privati dei loro capi, fino alla concessione dell’amnistia nel 1889. Si stimano dai 30 ai 50.000 morti; 7000 saranno i deportati nelle colonie. Parigi rimase sotto legge marziale per cinque anni. Memorabili saranno le file interminabili di deportati (compresi donne vecchi e bambini) diretti verso Versailles, che viene trasformata in un campo di concentramento per internati in attesa di giudizio.
Per saperne di più
http://it.wikipedia.org/wiki/Comune_di_Parigi
http://www.linearossage.it/lacomune.htm
http://ita.anarchopedia.org/la_Comune_di_Parigi_%281871%29
http://www.storiain.net/arret/num67/artic7.asp
http://www.storiain.net/arret/num109/artic3.asp
http://www.nelvento.net/1871/1871.php
http://www.pinodenuzzo.com/controstoria/lacomune.htm
http://digilander.libero.it/rivoluzionecom/Testimarxisti/IndirizzoMarx1871.html
http://it.wikipedia.org/wiki/La_Comune_di_Parigi
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/c/c231.htm
http://www.edizionianarchismo.net/
http://www.fdca.it/ciclostile/comune-ocl/index.htm
http://prendre-parti.noblogs.org/post/2007/05/24/frammenti-di-memoria-6