YOUng Storia: La Comune di Parigi – Terza parte

19 Marzo 2014
Giovanni Pili
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La fine della Comune di Parigi: La settimana di sangue.
Prima parte
Seconda parte

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Sul finire dell’aprile 1871 Thiers circonda Parigi coi suoi 300 cannoni. Il mese successivo il popolo sfila – sprezzante delle cannonate – in festa; 1300 musicisti danno concerto alle Tuilleries in onore delle vedove e degli orfani dei soldati della Guardia Nazionale. Viene istituito un Comitato di Salute Pubblica; il corrispondente di Marx, Eugene Varlin, delegato al consiglio della Comune, si oppone tenacemente alla riesumazione di questo famigerato comitato di ispirazione giacobina, che dal 1792 al 1794 aveva seminato il terrore in Francia. Il Comitato, che aveva il compito di coordinare le operazioni militari, ebbe comunque vita breve, riunitosi in Municipio deve interrompere le sue sedute; il suo presidente Alfred Billioray annuncia l’ingresso delle truppe governative dalla Porta di Saint-Cloud. Ha inizio così il 21 maggio la settimana di sangue del popolo parigino contro i militari di Mac-Mahon, agli ordini di Felix Douay. I parigini intanto vengono galvanizzati dai proclami di Delescluze:

 

«Basta con il militarismo! Basta con gli stati maggiori gallonati e decorati! Largo al popolo e a coloro che combattono a braccia e mani nude! E’ finalmente scoccata l’ora della guerra rivoluzionaria … Il popolo non capisce nulla di tattiche e manovre militari. Ma quando ha un fucile in mano, e il selciato sotto ai piedi, allora non ha di che temere alcuno stratega della scuola monarchica».

Le barricate sono l’arma naturale del popolo parigino. I comunardi resistono, ma l’avanzata governativa è inarrestabile; il 28 maggio i generali VinoyLadmirault si impadroniscono della Roquette, che rilascia i suoi prigionieri. Il comandante Mac Mahon lancia un proclama ai comunardi che ancora resistono:

«Agli abitanti di Parigi. L’esercito francese è giunto a salvarvi. Parigi è libera! Alle quattro i nostri soldati hanno occupato l’ultima posizione degli insorti. Oggi la lotta è finita. Ordine, lavoro e sicurezza rinasceranno».

A fine giornata – in barba all’esito negativo dell’assedio – ci sono ancora delle barricate che non vogliono saperne di “essere liberate”: rue Ramponneaurue du Fauburg, rue Oberkampf, rue Saint-Maur e rue Parmentier.

Un ruolo importante nel massacro che seguì dopo quel 28 aprile 1871, fu giocato dall’ostracismo: 400.000 denuncie, solo 20.000 di queste firmate. 40.000 persone arrestate, vengono poi fucilate arbitrariamente tutte le persone trovate in possesso di un’arma. Questa repressione ammanterà di infamia i conservatori francesi, i quali considerano i comunardi “plebaglia cosmopolita”.

E’ importante ricordare che la maggior parte dei parigini in armi erano federati della Guardia Nazionale, operai e artigiani. Per anni il movimento operaio e l’Internazionale socialista francese saranno privati dei loro capi, fino alla concessione dell’amnistia nel 1889. Si stimano dai 30 ai 50.000 morti; 7000 saranno i deportati nelle colonie. Parigi rimase sotto legge marziale per cinque anni. Memorabili saranno le file interminabili di deportati (compresi donne vecchi e bambini) diretti verso Versailles, che viene trasformata in un campo di concentramento per internati in attesa di giudizio.

Per saperne di più


http://it.wikipedia.org/wiki/Comune_di_Parigi

http://www.linearossage.it/lacomune.htm

http://ita.anarchopedia.org/la_Comune_di_Parigi_%281871%29

http://www.storiain.net/arret/num67/artic7.asp

http://www.storiain.net/arret/num109/artic3.asp

http://www.nelvento.net/1871/1871.php

http://www.pinodenuzzo.com/controstoria/lacomune.htm


http://digilander.libero.it/rivoluzionecom/Testimarxisti/IndirizzoMarx1871.html

http://it.wikipedia.org/wiki/La_Comune_di_Parigi

http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/c/c231.htm

http://www.edizionianarchismo.net/

http://www.fdca.it/ciclostile/comune-ocl/index.htm


http://prendre-parti.noblogs.org/post/2007/05/24/frammenti-di-memoria-6

http://lacomune.perso.neuf.fr/pages/parent.html

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